” La vita e le strane avventure di Robinson Crusoe, marinaio, il quale visse ventotto anni completamente solo in un’isola deserta dopo un naufragio nel quale perirono tutti i suoi compagni, raccontate da lui stesso.”
Lo spettacolo ripercorre le tappe fondamentali della storia di Robinson Crusoe nei ventotto anni della sua segregazione. Nella prima parte incontriamo il protagonista che dopo il naufragio ( l’attore al centro del palco muovendo una vela fa rivivere la tempesta che distrugge la nave) si ritrova su un’isola inospitale, indifeso e bisognoso di tutto. L’attore, solo sulla scena, inizialmente vuota, accumula materiali che gli serviranno per costruire una scenografia essenziale ed efficace, nella quale si muoverà organizzando la sua nuova vita passando da momenti di euforia a momenti di angoscia, mostrandoci come da una situazione disperata man mano con l’aiuto della fantasia e mettendo in moto l’ingegno si può arrivare a vincere le difficoltà.
Nella seconda parte viene mostrato l’incontro tra Robinson e il “selvaggio” Venerdì. La conoscenza del mondo dell’altro attraverso la discussione, il gioco, la scoperta e l’uso di oggetti, permettono di avvicinare l’uno alla cultura dell’altro. Ma, dopo la scoperta, la sorpresa, il gioco, ritorna “l’angoscia”, il desiderio di rivedere la propria gente e da qui la decisione di avventurarsi verso l’ignoto per tentare una via d’uscita. Non aspettare quindi qualcosa che arrivi dall’esterno per risolvere il proprio problema, ma “rischiare” in prima persona.
Adattamento, regia e allestimento scenico: Massimo Costabile.
Con: Marco Silani (Robinson) e Hussein Almolla (Venerdì).
Costumi: Antonella Carbone.